Il 10 Giugno scorso a Palazzo Reale è stato presentato alla stampa il piano di fattibilità per la riapertura dei Navigli che furono coperti fra il 1929 e il 1930 e successivamente negli anni 60. Il progetto ha dimostrato che la riapertura dei Navigli di Milano non solo è possibile, ma porterebbe anche vantaggi economici. Un miliardo di euro per la precisione, a fronte di circa 406 milioni di spesa. Ora la parola passa ai candidati sindaci di Milano per il 2016.
A portare avanti lo studio è stata la squadra del Politecnico di Milano guidata dal professore Antonello Boatti. “Non si tratta di una fantasia”, ha detto Boatti, ricordando il referendum del 2011 in cui il 94% dei milanesi che avevano partecipato aveva espresso un netto sì alla riapertura.
Il tracciato dei Navigli da riaprire comprenderebbe il tratto della Martesana che va da Cassina de’ Pomm alla Conca dell’Incoronata, fino a San Marco, dove sarebbe riaperto anche il famoso “laghetto”. Da qui i canali proseguirebbero fino a piazza Cavour e poi giù per l’attuale percorso della 94 che passa in via Senato, fino ai giardini della Guastalla e al policlinico, arrivando in via Molino delle Armi e alla vecchia conca di Viarenna. Da qui ci sarebbe lo sbocco nella nostra amata Darsena. In tutto sarebbero ben 7.700 metri di lunghezza.
Ora la parola passa alla politica dato che nel 2016 Milano voterà per un nuovo sindaco e una nuova amministrazione. Chi prenderà il posto del sindaco Pisapia darà il via ai lavori? Per ora sembra improbabile, ma una cosa è certa, la riapertura dei Navigli coperti darebbe a Milano ulteriore lustro, riportando alla luce la vera anima della città e di conseguenza attrarrebbe moltissimi turisti da tutto il mondo che farebbero la fila per poter ammirare gli splendidi canali, ora coperti dall’asfalto.